mercoledì 20 aprile 2011

RUBRICA "Psicologiapertutti"



MOLTO PIU’ DI UNA PAURA


La paura di affrontare un nuovo amore, di perdere il lavoro, di essere aggrediti, di rimanere soli e di non aver la capacità di affrontare le difficoltà sono dentro di noi. Quando si vive un periodo difficile e ci si sente sotto pressione, il timore di non riuscire ad affrontare il quotidiano cresce: è normale perchè siamo stanchi, non abbiamo le energie e soprattutto vediamo le cose più gravi di quelle che sono. Avere una buona autostima è la chiave per affrontare qualsiasi problema reale. 

Opera di Sesto mammana



La vita è fatta di problemi, ma l’importante è non lasciarsi sopraffare, non permettere che essi dominino la nostra vita. Ogni problema ha una soluzione, ogni momento difficile passa.
Ma quando le nostre paure non sono reali e sono la costruzione della nostra mente, cosa succede? In questo caso lo stato di ansia è persistente, è esagerato e soprattutto non ha motivo di esistere. Proviamo a pensare ad una persona che deve parlare in pubblico: in sé questa situazione non è pericolosa. La persona può provare un po’ di preoccupazione, un po’ di insicurezza del tutto normale, ma alla fine riesce a vivere la situazione ottenendo risultati positivi e negativi, utili per la prossima esperienza. Quando, al contrario, la persona fugge da questa situazione e si sente in serio pericolo, sino a condizionare la sua vita sociale ed affettiva, possiamo parlare di vere e proprie fobie, che sono molto più di una paura perché completamente irrazionali e soprattutto eccessive.
La paura di alcuni animali, la paura di oggetti specifici, degli spazi aperti e chiusi, la paura del temporale, dell’altezza, delle malattie sono solo alcuni esempi di centinaia di fobie esistenti che possono influenzare in misura diversa l’esistenza  di una persona. Spesso chi dimostra queste paure, più che entrare in ansia di fronte a situazioni od oggetti specifici, ha paura che questi si verifichino nella realtà ed è terrorizzata da una possibile perdita del controllo. Il problema reale diventa allora la paura di avere paura!
Educazione e idee sbagliate che distorcono la realtà, esperienze negative non comprese nel modo corretto, eccessiva dipendenza dal giudizio altrui o un carattere particolarmente ansioso possono essere alcune delle cause che scatenano queste paure irrazionali. Tutti i comportamenti umani  nascono nell’ambiente: la famiglia, il lavoro, gli amici, la cultura formano il nostro carattere, ma anche i geni che ereditiamo sono determinanti nello stabilire il nostro comportamento. Nel caso delle fobie si dice che le paure vengono ereditate nel senso che facciamo nostro un comportamento che abbiamo osservato da bambini in una persona adulta. Ad esempio, un bambino che vede la mamma scappare di fronte ad un cane che abbaia finisce per avere la stessa paura, anche da adulto.
E’ ancora da stabilire scientificamente se la biologia in questi casi ha un significato. Al di là di queste spiegazioni scientifiche, non si può dimenticare che la persona soffre, prova un senso di disagio e deve essere aiutata per tornare a vivere ed essere felice.
L’aiuto più efficace è:
1)     stimolare la persona a voler superare le sue paure: deve desiderare di cambiare per stare meglio;
2)     farla diventare consapevole che si possono raggiungere solo obiettivi alla propria portata e non impossibili: ci sono persone che non riescono a prendere l’aereo ma riescono a sopravvivere lo stesso utilizzando altri mezzi di trasporto;
3)     dare importanza a tutti i risultati ottenuti, grandi e piccoli: anche riuscire a convivere con alcune paure può essere un risultato.
Una persona che è terrorizzata dal diventare rossa in volto ad un appuntamento di lavoro può arrivare a licenziarsi per non dover più affrontare tali situazioni. Con il supporto psicologico di un professionista questa persona può compiere un lavoro su sé stessa e riuscire a capire che diventare rossa in pubblico non è una cosa così grave, tanto da accettarla e continuare a vivere la propria vita relazionale e lavorativa.


Rubrica Psicologiapertutti di Patrizia Ferraro  MaracaAperta, aprile-maggio 2011