La comunicazione: uno strumento di lavoro per il tutor scolastco e il tutor aziendale
24 maggio 2013 - Confartigianato di Udine
Progetto "Mani"
Intervento della dottoressa Patrizia Ferraro, Psicologa Formatrice
PREMESSE E OBIETTIVI
La
comunicazione tra persone viene considerata spesso un’attività quotidiana
scontata, a cui non si fa molta attenzione.
Conoscere le tecniche comunicative di base e il ruolo professionale di ciascuna persona, facilita le relazioni interpersonali e il raggiungimento dei risultati voluti nel lavoro.
Creare confidenza e stimolare l’interazione nel gruppo di lavoro facilita la collaborazione e la sinergia delle diverse professionalità.
Il seminario ha
lo scopo sia di trasmettere i concetti di base della comunicazione da applicare
nell’ambiente di lavoro, sia quello di far comprendere il valore del rapporto
tutor/allievo e del tutor con i suoi colleghi.
CONTENUTI
Cosa significa essere un tutor
Conoscenze, aspirazioni, passioni, abilità,
motivazioni: riconoscere e valorizzare le proprie risorse personali e quelle
dell’allievo
Autostima e autonomia: sostenere l’allievo per
svilupparle
Cosa significa comunicare in modo efficace
Dare e ricevere informazioni tenendo conto di chi
abbiamo di fronte
La prima impressione: come ci lasciamo influenzare
dalla prima valutazione che facciamo degli
altri
L’ ascolto empatico: superare il proprio punto di
vista per comprendere l’altro.
IL PROGETTO "MANI"
Il progetto, all'interno del quale si svolge il seminario, è dedicato ai Mestieri Artigiani per i Nuovi Imprenditori ed è rivolto in particolare alle politiche giovanili e al trasferimento dei saperi artigiani alle giovani generazioni.
La CONFARTIGIANATO di Udine da tempo dedica particolare attenzione a promuovere la conoscenza, il recupero e la trasmissione dei mestieri antichi e delle tradizioni attraverso il Progetto di "Alternanza Scuola - Lavoro ".
Sono coinvolte nel progetto diverse Scuole della Regione tra cui i Licei e gli Istituti Tecnico Professionali, oltre che numerose Imprese artigiane i cui tutor sclastici e aziendali avranno il compito pricipale di seguire gli allievi coinvolti e di favorire il collegamento tra scuola e lavoro.
Principali partners del progetto sono l' I.R.T.E.F. Istituto Regionale sulle Tecniche Educative e Formative di Udine il cui Direttore, Dottor Sergio Simeoni è anche il Coordinatore del Progetto e l'Istituto "F. SOLARI" di Tolmezzo.
Gli obiettivi principali del Progetto sono:
- l'avvicinamento dei giovani ai mestieri e alle arti tradizionali del Friuli Venezia Giulia
- l'incontro intergenerazionale tra competenze e conoscenze
- la definizione dei percorsi professionali personalizzati per i giovani
- la progettazione e lo sviluppo di idee imprenditoriali e relativi business plan
Il progetto prevede una serie di seminari preliminari rivolti ai tutor delle scuole e delle aziende dove si confronteranno su varie tematiche:
la comunicazione come strumento di lavoro, l'apprendimento delle competenze, l'organizzazione nelle imprese artigiane, criteri e strumenti per realizzare progetti formativi personalizzti per gli allievi.
Corsi per apprendisti dello I.A.L. di Udine
I corsi si sono tenuti presso lo I.A.L. ( Centro di formazione Professionale del Friuli Venezia Giulia ).
Gli allievi hanno seguito, durante il percorso, diverse unità formative tra le quali:
Il pensiero creativo nella ricerca di nuove soluzioni:
la tecnica del brainstorming
Sviluppare caratteristiche personali: autostima, responsabilità, collaborazione, prendere decisioni
Gli allievi hanno seguito, durante il percorso, diverse unità formative tra le quali:
"Diagnosticare e risolvere i problemi personali e di lavoro"
gennaio/giugno 2012 - Docente Dottoressa Patrizia Ferraro
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Allievi Corso Apprendistato - Quarto Anno |
CONTENUTI DELL'UNITA' FORMATIVA |
Che cos'è un problema? Distinguere il problema dal non problema
Il problem-solving: focalizzare, analizzare, risolvere, eseguire
Il pensiero creativo nella ricerca di nuove soluzioni:
la tecnica del brainstorming
Sviluppare caratteristiche personali: autostima, responsabilità, collaborazione, prendere decisioni
"La gestione dei conflitti e criticità"
ottobre/novembre 2011 - Docente Dottoressa Patrizia Ferraro
Allievi Corso Apprendistato - Terzo Anno |
CONTENUTI DELL'UNITA' FORMATIVA |
Una delle situazioni più difficili nelle relazioni con gli altri è lo scontro. E’ un’esperienza che si può vivere in qualsiasi ambiente, in famiglia come al lavoro.
Questo determina un senso di impotenza e frustrazione, una tensione tale che alle volte è difficile uscirne. Eppure, quasi sempre un modo per trovare una soluzione esiste.
La prima cosa da fare è capire la differenza tra un conflitto e un contrasto
Il contrasto è una discussione, anche molto animata, che viene condotta in modo costruttivo per raggiungere un accordo tra le parti per la soluzione di un problema.
Il conflitto può essere considerato come la degenerazione di un contrasto. In questo caso l’oggetto della discussione è solo un pretesto per sfogare la rabbia e avanzare rivendicazioni che riguardano la relazione.
Il conflitto
La discussione è solo un pretesto per sfogare la rabbia. Non si discute per risolvere un problema o trovare un accordo.
- nGli obiettivi sono diversi
- ngli attacchi sono di tipo personale
Discussione, anche molto animata, che serve a raggiungere un accordo a risolvere un problema:
- nsi discute del problema
- nle persone vogliono la stessa cosa
- ngli attacchi non sono di tipo personale
Nell’ambiente di lavoro se si riesce a gestire i conflitti nel modo giusto si crea benessere:
- nsi sta bene
- nci si stanca di meno
- nsi produce di più
- nsi è più contenti e gratificati
Corsi di formazione professionale rivolti alle educatrici del nido d'infanzia - I.A.L. FVG di Udine

Lo sviluppo del bambino dai 0 ai 3 anni: elementi di psicologia dello sviluppo per favorire una migliore integrazione al nido.
Secondo corso formativo rivolto alle EDUCATRICI DEL NIDO D'INFANZIA " Il paese dei balocchi ". In questo percorso si è scelto un approccio orientato al bambino: le attività sono state centrate sulla conoscenza della personalità infantile e sugli aspetti psicologici dello sviluppo.
"La formazione esperienziale": Padova
La formazione esperienziale sta caratterizzando l'attuale panorama dell'evoluzione della formazione all'interno di tutte le tipologie organizzative (pubbliche e private) per facilitare processi quali:
- la comunicazione efficace
- la collaborazione e il confronto all'interno del gruppo
- la proposta di idee e l'apporto del proprio contributo professionale
- il riconoscimento e la valorizzazione delle proprie risorse
- il riconoscimento dei ruoli e il miglioramento dell'organizzazione
- la gestione del gruppo con le sue dinamiche
- la gestione dell'ansia e dello stress
- la relazione con colleghi e superiori
Tale approccio dà la possibilità di sperimentare esercizi caratteristici della formazione esperienziale e delle sue applicazioni nelle organizzazioni per la formazione e sviluppo delle Persone.
Il laboratorio si caratterizza per il coinvolgimento attivo nelle persone durante tutte le sue fasi coerentemente con l'approccio caratteristico della formazione esperienziale.
Sono state realizzate attività di outdoor.
Presentazioni del romanzo:
"Sul bufalo d'acqua" di Alessandro Fort
Udine, Mestre, Trieste, Treviso
La storia di un docente universitario di Venezia che mette in discussione le sue scelte di vita e un giorno, inaspettatamente, intraprende un viaggio che si rivelerà pieno di sorprese.
La scittura esistenziale dà una forma ai pensieri del mondo interiore e dipinge le immagini prodotte dalla fantasia per indagare i significati del proprio esistere.
Corsi di formazione professionale rivolti alle educatrici del nido d'infanzia - I.A.L. FVG di Udine
" Comunicare con i genitori "
gennaio 2012 - Docente Dottoressa Patrizia Ferraro
Le educatrici del Nido d'infanzia "Il Paese dei Balocchi" di Udine durante una delle lezioni dedicate al Laboratorio esperienziale.
Il primo corso si è tenuto nelle aule del Centro di Formazione professionale dello I.A.L. di Udine
Questo primo corso formativo ha utilizzato un approccio orientato all'educatore: le attività sono state centrate sulla conoscenza della propria personalità e delle risorse personali.
Gli strumenti didattici scelti in questo percorso sono state sia le lezioni teoriche affiancate da simulazioni che laboratori esperienziali.
L'obiettivo finale è stato quello di acquisire una maggior consapevolezza per inizire a rendere più efficace il proprio modo di comunicare e di relazionarsi ai genitori del nido.
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IL DISEGNO: uno strumento per conoscersi |
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L'ATTIVITA' DI GRUPPO: proporre idee e collaborare |